Recensioni Reviews
Scheda
Soggetto:
Matt Lopez
Sceneggiatura:
Matt Lopez, Tim Herlihy
Regia:
Adam Shankman
Prodotto da:
ADAM SANDLER, WALT DISNEY PICTURES
Distribuito da:
Walt Disney Studios Motion Pictures Italia
Edizione italiana:
TECHNICOLOR spa
Dialoghi italiani:
MARCO METE
Direttore del Doppiaggio:
MARCO METE
Assistente al doppiaggio:
CARLA METE
Fonico di doppiaggio:
CARLO RICOTTA
Fonico di mix:
ROBERTO MORONI
Supervisione artistica:
ROBERTO MORVILLE
Voci:
Adam Sandler:
RICCARDO ROSSI
Keri Russell:
STELLA MUSY
Guy Pearce:
FRANCESCO PRANDO
Russell Brand:
NISEEM ONORATO
Richard Griffiths:
PAOLO LOMBARDI
Teresa Palmer:
MYRIAM CATANIA
Lucy Lawless:
FRANCESCA FIORENTINI
Courteney Cox:
BARBARA DE BORTOLI
Jonathan Morgan Heit:
ARTURO VALLI
Laura Ann Kesling:
AGNESE MARTEDDU
Jonathan Pryce:
LUIGI LA MONICA
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dialoghi italiani |
4,5 | |||
direzione del doppiaggio |
5 | |||
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Marty Bronson è il proprietario di un piccolo albergo a Los Angeles. È un uomo vivace, con una fervida immaginazione che ama raccontare favole ai suoi bambini Skeeter e Wendy; è però anche un pessimo uomo d’affari e il suo hotel viene rilavato dal ricco businessman Barry Nottingham con la promessa che quando Skeetter, particolarmente attaccato all’albergo, sarà grande ne diventerà il direttore. Dopo diversi anni, Marty è ormai passato a miglior vita e Skeetter lavora nel grande e lussuoso albergo di Nottingham solo come manutentore.
Un giorno Wendy gli chiede di badare ai suoi due figli perché deve andare a cercare un nuovo posto di lavoro, dopo essere stata lasciata dal marito e licenziata. Skeeter si trova quindi a fare da babysitter a due piccoli che quasi non conosce e che lo guardano con diffidenza. Dopo un paio di tristi tentativi per farli divertire, decide di inventarsi una storia per farli addormentare. I bambini si lasciano rapire dalle sue parole e ci mettono del loro, inventando situazioni assurde ed improbabili. Esterefatto, Skeeter scopre che quello che i bambini inventano diventa realtà. Pensa, quindi, di sfruttare la cosa a suo favore per avere la sua rivincita.
Realizzata dalla Walt Disney, la pellicola è chiaramente indirizzata ai più piccoli, ma rimarca agli adulti il sempreverde concetto che la fantasia non va abbandonata crescendo, che non bisogna diventare sterili e terrorizzati dal contatto con gli altri (come dimostra il personaggio di Notthingham). La narrazione è allegra, frizzante, con qualche gag divertente grazie all’ottimo Sadler e al magnifico Pallocchio che raccoglie immediatamente il consenso di tutti i bambini in sala. Interessante anche il personaggio di Mickey, miglior amico di Skeeter, decisamente suonato. Tutto ciò rende il film piacevole anche per un pubblico più cresciuto.
Molto buona anche la versione italiana, come in genere accade con le opere adattate dalla Disney Character Voices International – com’è giusto che sia, considerato che i film della Disney sono tradizionalmente indirizzati a un pubblico giovane.
Bene l’assegnazione delle voci, nello specifico è particolarmente azzeccata quella di Barbara De Bortoli che ha recitato con fermezza e decisione, con voce mai esitante in linea con il suo personaggio di preside severa e ineccepibile.
Ottimo l’accorgimento di adattare la canzone Nottingham Broadway Mega Resort cantata dal viscido Kendall durante la sua presentazione. La versione italiana è scritta da Lorena Brancucci.
Per quanto concerne l’adattamento dei dialoghi, va detto che è stato reso sempre ottimamente il registro originale, a seconda delle diverse situazioni. Molto carini alcuni nomi che sono stati usati per le favole di Skeeter: Messer Sottovalutato (diventato poi Messer Aggiustatutto, più comprensibile per i bambini), Messer Baciapiedi, Monna Puzzona e Padron Alitone. Sono simpatici e sicuramente sono piaciuti ai piccoli spettatori.
Interessante anche il neologismo usato dalla piccola Bobbi “pizzoso”, una via di mezzo tra “pizza” e “noioso”. La stessa parola viene detta anche da Violet nella favola inventata nello spazio. Già presente tra i giovani, non ha ancora preso piede.
Un paio di piccoli errori, invece. Kendall dice a Skeeter «Il tuo fallito padre stava per affondare l’hotel nei debiti». In italiano, però, si usa poco l’aggettivo prima del sostantivo – prerogativa inglese – pertanto, avrebbe suonato meglio «quel fallito di tuo padre». Infine, il coro dei bambini e degli insegnanti «Salvate la scuola» è fuori sincrono: i bambini chiudono la bocca, ma l’audio va avanti.
Pochi errori, quindi, che mantengono elevato il livello di questo film dedicato alla voglia di sognare.
Alessandra Basile
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