Recensioni Reviews
Scheda
Soggetto:
Dr. Seuss
Sceneggiatura:
Cinco Paul, Ken Daurio
Regia:
Jimmy Hayward, Steve Martino
Prodotto da:
BLUE SKY STUDIOS, TWENTIETH CENTURY FOX ANIMATION, TWENTIETH CENTURY-FOX FILM CORPORATION
Distribuito da:
20TH CENTURY FOX ITALIA
Edizione italiana:
PUMAISdue
Dialoghi italiani:
FIAMMA IZZO
Direttore del Doppiaggio:
FIAMMA IZZO
Assistente al doppiaggio:
SIMONA ROMEO
Fonico di doppiaggio:
CARLO RICOTTA
Fonico di mix:
FRANCESCO CUCINELLI
Sonorizzazione:
TECHNICOLOR SOUND SERVICES
Voci:
Ortone:
Christian De Sica
Sindachì:
Paolo Conticini
Cangura:
Veronica Pivetti
Voce narrante:
Carlo Valli
Prof.ssa Losà:
Giuppy Izzo
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dialoghi italiani |
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direzione del doppiaggio |
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Davvero un film deludente questo Ortone e il mondo dei Chi presentato dalla 20th Century Fox e tratto da un celebre libro per bambini del Dr. Seuss, autore anche del Grinch. Deludente perché la trama, anche carina, soffre di una eccessiva dilatazione per raggiungere la durata standard dei 90 minuti e più che sono diventati il “must” del cinema d’animazione digitale odierno; deludente perché non abbiamo trovato un personaggio che ci lasciasse qualche emozione, superato l’iniziale sbalordimento per la perfezione delle animazioni e del rendering del lussureggiante scenario della giungla; deludente perché la verbosità della sceneggiatura alla lunga annoia, soprattutto se abbinata ai soliti personaggi di animaletti digitali antropomorfi di cui francamente ormai possiamo fare a meno. La storia narra dell’elefante Ortone, beniamino dei cuccioli della giungla che, un giorno, sente provenire un flebile grido di aiuto da un granello di polvere che fluttua nell’aria, verso la distruzione. Il granello ospita la città dei Chi non So, abitata dai piccoli Chi e governata dal sindaco Sindachì. Ortone, nonostante venga preso in giro dai suoi amici e perseguitato dalla diabolica Cangura che vuole impadronirsi del potere, decide di salvare i suoi minuscoli nuovi amici. Ovviamente ci riuscirà, dopo molte peripezie.
E’ sempre difficile scrivere una “stroncatura”, ma stavolta non posso esimermi: il film non mi è piaciuto; nonostante abbia trovato in rete varie recensioni entusiaste del pubblico, per quanto mi riguarda non ci siamo proprio. Non basta una raffinata tecnica digitale a creare un film valido. Ci vuole una bella storia accattivante ed una sceneggiatura di ferro, cose che ormai nel cinema, e ancor più in quello di animazione, latitano. E veniamo al doppiaggio. Ci sarebbe da chiedersi perché, PERCHE’ si insiste in questa moda del “talent” di successo al leggio che non fa altro che ripetere se stesso invece di CREARE un personaggio? Nella versione originale i personaggi di Ortone e del Sindachì sono stati recitati da Jim Carrey e Steve Carell, con un copione, sembra, pieno di giochi di parole abbastanza intraducibili. Vero è che il lavoro di Fiamma Izzo ai dialoghi è stato abbastanza onesto, considerata la noia della sceneggiatura, ma ricorrere per il doppiaggio a Christian de Sica e Paolo Conticini affossa totalmente qualunque possibilità di valorizzazione del prodotto. Quando mai si è visto un elefante che, nella giungla africana parla con evidenti inflessioni e battutine ROMANESCHE? Una soluzione mortificante per il Carrey della versione originale, in quanto il Christian nazionale non crea nulla, ripete i suoi cliché per fare l’occhiolino al suo pubblico ma la domanda è sempre la stessa: Era necessaria la voce di de Sica? Non sarebbe stato meglio un valido professionista del settore che, almeno, avrebbe potuto ricreare un character? Conticini è nella media, ma potrebbe ripetersi il discorso mentre, al contrario, è molto brava Veronica Pivetti, lei sì una professionista del leggio, penalizzata però da un personaggio di cattiva, la Cangura, del tutto antipatica; Giuppy Izzo è simpatica nel ruolo della Professoressa Lo sa e Carlo Valli è esemplare nella narrazione, ben adattata in rima con ottimi risultati.
Ma tutto questo non basta. Il film non è adatto per un pubblico oltre i dieci anni, mentre i veri grandi cartoons hanno sempre affascinato anche gli adulti; per non citare sempre Disney basta pensare a classici moderni come Anastasia della stessa Fox o i grandi cortometraggi realizzati da Tex Avery per la MGM. Questi, passati 60 anni sono ancora validissimi, tra 5 anni questo stiracchiato cartoon digitale sarà già roba da museo.
Il punto di vista di...
mi è piaciuto, l'ho trovato un po' statico, accadono poche cose entusiasmanti per i bambini, ma non solo per loro. Ho notato che mio nipote di 5 anni si distraeva, soprattutto in certi momenti filosofici e di dialogo tra l’elefante ed il topo, l’elefante ed il fiore. De Sica si scolla spesso, del resto è costretto in un ruolo che proprio non gli si addice, se avesse potuto dire un po’ di parolacce! avrei optato per un Proietti, con una voce molto più adatta per un elefante, De Sica ricorda le immagini di un vacanze di natale, anche se i bambini più piccini non possono certo farci caso ma visto che i Cartoons sono anche per i grandi.. Il film è bello ma credo sia destinato ad un pubblico più adulto di quanto possa sembrare. Grazie
Francesco Nicolai
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