Recensioni Reviews
Scheda
Soggetto:
Barry Levinson
Sceneggiatura:
Barry Levinson
Regia:
Barry Levinson
Prodotto da:
UNIVERSAL PICTURES, MORGAN CREEK
Distribuito da:
MEDUSA
Edizione italiana:
CAST DOPPIAGGIO
Dialoghi italiani:
Carlo Valli
Direttore del Doppiaggio:
Ludovica Modugno
Assistente al doppiaggio:
Donatella Fantini
Fonico di doppiaggio:
Giancarlo Mattacola
Fonico di mix:
Fabio Tosti
Sonorizzazione:
SEFIT-CDC
Voci:
Robin Williams:
Carlo Valli
Christopher Walken:
Francesco Carnelutti
Laura Linney:
Roberta Greganti
Lewis Black:
Franco Zucca
Jeff Goldblum:
Massimo Rinaldi
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dialoghi italiani |
2 | |||
direzione del doppiaggio |
2,5 | |||
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Film interessante, si regge quasi interamente su un istrionico (come al solito) Robin Williams e su un Cristopher Walken eccellente.
Peccato che i dialoghi e la direzione del doppiaggio non siano all’altezza di tali attori.
Veniamo subito ai vari perché.
In generale si è notata una certa superficialità nella preparazione dei doppiatori, specialmente dei comprimari: in particolare una giornalista Tv poco chiara con l’intonazione (come se non riuscisse ad intonare la voce in base alla punteggiatura: che si siano voluti imitare i nostri squallidi giornalisti televisivi?), così, a tratti, anche la protagonista femminile all’inizio del film. La voce di Cristopher Walken non mi è sembrata adatta al suo personaggio: è stridula, a volte noiosa (o annoiata?), paternalistica fino all’eccesso: non ho trovato nulla che dimostrasse la brillantezza, la sagacia per la quale in tutto il film viene lodato questo personaggio. Abbastanza azzeccato invece l’altro collaboratore: faccia da matto, gestualità esagerata, voce agitata, tutto sufficientemente adeguato al quello che vediamo. Carlo Valli, come al solito, riesce a dare brillantezza e scioltezza al personaggio, ma purtroppo con i dialoghi non mi sembra sia stato eccezionalmente acuto.
La cosa che colpisce è un certo eccesso nell’uso del termine “problemi”. Lo dice il regista televisivo del dibattito fra i tre candidati alla carica di presidente («Per l’amor di Dio, abbiamo dei seri problemi») perché Williams si agita troppo e non sanno con quale telecamera inquadrarlo. Lo dice un ex collega a Linney («Per non farti parlare dei problemi del sistema»). Lo dice Walken a Williams («Parli sempre dei problemi»).
È presente un gioco di parole: Williams dice che se incontrasse Kofi Annan vorrebbe offrirgli un caffè per digli: «Coffee, Kofi?». Questo gioco di parole è intuito in italiano perché caffè e coffee sono simili, ma non fa molto ridere (tutti gli attori nel film ridono dopo questa battuta). Però c’è da ammettere che sarebbe stato difficile trovare qualcosa di equivalente.
Altra perplessità: Walken è in ospedale; riceve la visita di Williams che gli porta una bottiglia di vino, e, apprezzandola, dice: «Ottima mesata». Potrebbe essere stata una battuta (dall’inizio, ripeto, si loda Walken per il suo grande umorismo), ma dal tono della voce non sembrerebbe. Il risultato dà più l’idea di un errore (normalmente di dice annata, non mesata).
Vittoria Alessi
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